LA MEDITAZIONE IN OCCIDENTE E IN ORIENTE
In genere, noi occidentali vediamo la meditazione come un mezzo da usare per salute o bellezza, per migliorare tenore di vita o sviluppare poteri mentali. E tutto, il più in fretta possibile. In Oriente, sempre in genere, la meditazione è praticata, per connettere intimamente l'essere umano all'Energia Universale, a Dio, a Yahvè, al Tao, al Tutto, a Brahman, al Sé Supremo. E, questo, significa ritrovare se stesso, la pace interiore. Stando a certo pensiero orientale, noi siamo ciò che pensiamo proprio perché ogni azione, prima di essere attuata, è pensiero in potenza ed ogni pensiero, proviene da quel complesso individuale, racchiuso in noi. Inoltre, i nostri pensieri, non suggestionano solo noi stessi ma anche chi vive a contatto con noi. Ecco, allora, la necessità di una vita vissuta, con più consapevolezza e di sviluppare una coscienza che sia, sempre più, fonte di pensieri positivi. Ciò perché l'umanità e la Terra hanno bisogno di compassione e di amore. Nella Meditazione Naturale per raggiungere certi stati d'animo si usa il corpo: ma senza concentrarsi, sulla sola parte fisica. Così, si arriva a conoscere, il più possibile, se stessi. |